Il progetto





Il dibattito: strumento
di educazione alla cittadinanza

«La gioventù dibatte» è uno strumento, tra altri, dell’educazione alla cittadinanza, il cui scopo è quello di promuovere la pratica del dibattito fra i giovani e di stimolarli a partecipare alla vita democratica, perché, anche in Svizzera, la democrazia non cade dal cielo.
La capacità di approfondire i temi politici, sociali, economici, ecologici, etici, formulare un’opinione e difenderla con solide argomentazioni, costituisce il fondamento per un’attiva partecipazione nella società democratica odierna.
In un paese come la Svizzera, dove il popolo è chiamato a esprimere continuamente il proprio parere per questioni che concernono tutti i settori sociali, è importante preparare i giovani ad assumere un ruolo attivo nei processi decisionali.
Negli ultimi anni, diversi studi hanno mostrato che in Svizzera molti giovani non possiedono le conoscenze e la consapevolezza necessarie per esercitare il ruolo attivo di cittadini.
Secondo un recente studio dell’istituto gfs.bern, solo il 23% si documenta giornalmente sui temi politici e d’attualità e solo il 25% dei giovani sotto i 25 anni ha affermato di voler partecipare “sicuramente” alle elezioni federali del 2019.
Una tendenza preoccupante, perché nel momento in cui diminuisce il grado di informazione e di partecipazione, la democrazia viene messa a repentaglio.
Secondo lo studio, politici e insegnanti dovrebbero impegnarsi maggiormente per far capire ai giovani che la politica li concerne concretamente.



La metodologia


Il dibattito: caratteristiche, durata e fasi

Quattro giovani (2 pro e 2 contro) si affrontano in un dibattito della durata di 24 minuti, suddiviso in tre momenti:

  1. Fase di apertura (8 minuti)
    Ogni partecipante ha 2 minuti di tempo, senza interruzioni, per esporre le principali ragioni favorevoli o contrarie rispetto al tema.
    Questo l’ordine di parola: Pro 1 - Contro 1 - Pro 2 - Contro 2
  2. Dibattito libero (12 minuti)
    I partecipanti approfondiscono il tema con argomentazioni e contro-argomentazioni.
  3. Fase di chiusura (4 minuti)
    Ogni partecipante, nella stessa sequenza della fase di apertura, ha 1 minuto di tempo per riassumere i punti essenziali del dibattito dal proprio punto di vista e ribadire la propria posizione con l’argomentazione più forte.

Il dibattito - senza la presenza di un moderatore - è gestito dai giovani stessi, nel rispetto delle persone e delle opinioni diverse.

Un “guardiano del tempo” assicura il rispetto dei tempi di parola.

Tema

Il tema del dibattito è formulato con una domanda chiusa. Esempio:
«Si deve sostenere l’iniziativa popolare federale Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)?»

I temi dei dibattiti prendono spunto soprattutto dall’attualità e concernono ambiti diversi:
società, politica, economia, ecologia, scienza, etica, ecc.
I temi possono essere collegati a punti specifici dei piani di studio.

A scuola i temi sono concordati tra allievi e docenti, nei concorsi di dibattito sono decisi dai responsabili cantonali o nazionali.

Preparazione

Il tema del dibattito è assegnato alcune settimane prima per permettere un’adeguata preparazione dei contenuti, della strategia argomentativa e degli aspetti retorico-linguistici.

Documentazione

Durante il dibattito non è consentito consultare la documentazione e gli appunti elaborati nella fase di preparazione.
È però auspicabile prendere delle note per ricordare le obiezioni della controparte al momento della replica.

Contesto e posizioni

Il dibattito si svolge nel contesto di un gioco di ruolo e pertanto le posizioni “pro” e “contro” - dopo l’analisi del tema da tutti i punti di vista - sono sorteggiate, solitamente una settimana prima.
Nel dibattito non si difende (necessariamente) la propria opinione sul tema. Si tratta d’imparare a sostenere una tesi (una posizione) esistente nella realtà sociale, a decentrarsi, cioè a cambiare prospettiva, mettersi nei panni degli altri, sforzandosi di comprenderne le ragioni.

Valutazione

I partecipanti al dibattito sono valutati in base ai seguenti criteri:

  1. conoscenza della materia
  2. abilità espressiva
  3. capacità di dialogo
  4. forza persuasiva

A scuola la valutazione formativa coinvolge anche gli allievi stessi. Nei concorsi la giuria, composta da tre adulti, esprime una duplice valutazione: sommativa e formativa (colloquio dopo il dibattito) al fine di permettere ai giovani un miglioramento nei confronti dialettici futuri.

Dimensioni del progetto

Il progetto ha una dimensione (preponderante) educativa / cooperativa / formativa e una dimensione competitiva, che si realizza nel concorso annuale a livello cantonale e, per le coppie qualificate, nella finale nazionale a Berna.





Storia e cifre del progetto


«La gioventù dibatte» è un progetto nato in Germania, presente in numerose nazioni del mondo, giunto in Svizzera dal 2005 e in Ticino dall’anno scolastico 2008/2009. Da allora nel nostro Cantone sono stati tenuti 40 corsi di formazione che hanno permesso a 600 docenti di conoscere la metodologia proposta da «La gioventù dibatte».

Anno dopo anno sempre più giovani hanno imparato a dibattere, aumentando costantemente il numero di partecipanti al progetto in numerose classi del Ticino.

Dal 2009 sono annualmente organizzati i concorsi cantonali di dibattito a Bellinzona, ai quali hanno partecipato complessivamente 700 giovani delle scuole medie e medie superiori.

Dal 2009, a cadenza biennale, è pure organizzata la finale nazionale di dibattito a Berna, che ha registrato la partecipazione di 150 giovani del Ticino.